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Edoardo De Falchi
NON E' VERO
Disordinazioni: un' avanguardia subliminale di massa

Prefazione di Claudio Del Bello

pp. 200 € 15,00

in allegato
adesivi "disordinanti"
pronti per l'uso

 

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"Disordinazione" è un termine non comune nella lingua italiana, che nei vocabolari viene dato come sinonimo di "disordine", anche se sembra indicare piuttosto l'azione del disordinare. E' risultato il più adatto per indicare un'ampia categoria di azioni finora rimasta senza nome, che, compiute in contesti pubblici, determinano volutamente situazioni insolite e impreviste, provocando straniamento e incertezza in coloro che vi sono coinvolti.


Oltre che azioni di disturbo o di provocazione, le disordinazioni sono soprattutto giochi "concettuali", fruibili come tali e comprendenti attività diverse, come la diffusione in città di messaggi e adesivi "subliminali", l'alterazione delle pubblicità murali, l'installazione di false segnaletiche ironiche e ambigue, l'attuazione di comportamenti estranianti, la partecipazione a giochi di ruolo paradossali, la messa a punto di burle contro i media e il comune buon senso, avendo come scopo la loro demistificazione.
Tecniche di confusione, mezzi a basso costo, sperimentazioni linguistiche e psicologiche, improvvisazione, gioco: questi sono alcuni dei principali ingredienti della semplice arte della disordinazione, un'arte essenziale e alla portata di tutti.
Oltre le esperienze e le teorie del "situazionismo", le disordinazioni sembrano riprendere forme di agitazione culturale più semplici e dirette, come quelle sorte già negli Stati Uniti, i "Pranks" ad esempio: le prese in giro orchestrate ai danni dei media, o come tutte quelle produzioni "alternative" che si prendono gioco della "cultura seria", unendo disinformazione e intrattenimento ("Disinfoitament").

Poiché si tratta di operazioni e di produzioni FAI-DA-TE, a basso costo, è chiaro che questi interventi hanno un carattere marginale, non solo per il loro aspetto materiale e per il fatto che si sviluppano e resistono alla periferia delle principali vie di comunicazione, ma anche per i loro contenuti e i loro effetti, che sono "antilogici" e paradossali, e sembrano trovare posto soltanto ai margini della coscienza. In questo senso le disordinazioni possono essere considerate un diffuso e non localizzabile movimento di azione e di critica subliminale.

E' come andare a caccia di uccelletti col cannone. Un libro che va in profondità, scomodando categorie dure e pensatori importanti, per un fenomeno all'apparenza trascurabile e marginale.

Commenti, interviste e recensioni su:

http://www.questotrentino.it/2005/09/disordinazioni.html

Anche su Wikipedia, alla voce Disordinazioni.

Ecco alcuni esempi di adesivi disordinanti presenti nel libro
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