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Donatella Panzieri


UNA VITA CONTRO
Vittorio Mallozzi
le fornaci, la guerra di Spagna, il confino, la Resistenza a Roma

Collana Blu

ISBN 978-88-96487-83-9

pp. 304 € 26,00

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Autore: Donatella Panzieri, (Roma 1943) dopo molti anni di insegnamento di Lettere nelle scuole secondarie di I e II grado è ritornata agli studi storici da cui, con una tesi di laurea in Storia moderna, era partita. Dopo la pensione, si è infatti occupata del territorio romano della Valle dell’Inferno-Valle Aurelia dal fascismo agli anni ’60 realizzando tre libri per l’Associazione Le Fornaci: Valle dell’Inferno-Valle Aurelia. Antifascismo e Resistenza, (2005); Valle dell’Inferno-Valle Aurelia 1944-1948. Grandi speranze, (2008); Valle dell’Inferno-Valle Aurelia. Continuità e cambiamenti, (2010). Ha pubblicato inoltre il saggio: “Una storia che dura un vita” nel libro a cura di M. Immacolata Macioti, Maria Michetti. Volevo un mondo migliore, (Ediesse, 2019).

Titolo: UNA VITA CONTRO. Vittorio Mallozzi, le fornaci, la guerra di Spagna, il confino, la Resistenza a Roma
Il quadro che Panzieri compone, con grande abilità, fatica, con una metodologia di ricerca archivistica e analisi storica efficace e coerente, è quello della vita – non eccezionale e non particolarmente originale rispetto a tante altre simili – di un antifascista comunista che attraversa la propria vita, da giovane fino alla maturità, imperniata su un impegno politico sempre più solido e totale. In realtà, come riesce sempre a emergere nelle biografie bene assemblate e scritte, la vita di Vittorio Mallozzi è una vita unica, incomparabile, simile ma diversa rispetto a quelle dei compagni di partito della stessa età e dai percorsi di vita quasi analoghi (lotta al fascismo, esilio, guerra di Spagna, Resistenza). Questa biografia di Vittorio Mallozzi non è soltanto un tassello in più per ricomporre il mosaico ampio e ancora in gran parte da terminare dei militanti e dirigenti antifascisti romani, comunisti in particolare; è un esempio di come una biografia possa permettere, se fatta con la serietà, l’approfondimento e la chiarezza usate da Panzieri, di collegare una storia individuale e in parte locale con la storia più grande e generale che ritenevamo di conoscere ormai abbondantemente; e diventi capace, così, di illuminare con nuove domande e nuovi angoli visuali una storia che mai possiamo considerare conosciuta e compiuta.
(Dalla Prefazione di Marcello Flores)


Il libro ricostruisce la breve vita di Mallozzi, che attraversa alcune tra le esperienze più significative del secolo XX. Nato in una casupola nei pressi della fornace di Anzio si trasferisce a Roma in un luogo storico della realtà operaia romana, la Valle dell’Inferno, popolata di cave di tufo e fornaci di mattoni e di fornaciai anarchici, socialisti e, dopo il 1921, comunisti. Qui Mallozzi ha la sua formazione politica e diviene oppositore del fascismo. Nell’aprile del 1933 sfugge all’arresto e raggiunge la Francia. Nel 1936, allo scoppio della guerra di Spagna, parte con i primi scaglioni di volontari e la sua attività militare è stata ricostruita grazie al prezioso lavoro dell’AICVAS. Nel marzo del 1937 partecipa alla lunga battaglia di Guadalajara, alle porte di Madrid. Nell’estate 1937 Mallozzi in un grave incidente motociclistico, riporta delle fratture alle gambe, che lo segnano permanentemente tanto da renderlo claudicante. Quando la situazione internazionale cambia rapidamente e in peggio, Mallozzi come molti altri comunisti è deportato dal governo francese in vari campi di internamento fino a quello del Vernet d’Ariège, un vero e proprio campo di concentramento. Nell’agosto 1941 è consegnato dalla polizia del governo fantoccio di Pétain alla polizia fascista e viene condannato al confino a Ventotene per cinque anni. Vi rimane fino alla caduta del fascismo, vivendo accanto a molte personalità significative dell’antifascismo ed arriva a Roma il 25 agosto 1943. Dopo l’otto settembre è partigiano a Roma e commissario politico nella terza Zona comunista fino alla cattura, il 20 dicembre 1943, a Montesacro. Rinchiuso a via Tasso e nel carcere di Regina Coeli il 31 gennaio 1944 è fucilato a Forte Bravetta con altri antifascisti. Mallozzi è stato insignito di Medaglia d’oro alla memoria.

«... per noi Vittorio era il primo compagno di lunga e provata esperienza con il quale avevamo un quotidiano contatto. Era il primo vecchio compagno con il quale “lavoravamo” insieme. Uno di quei vecchi-giovani con sulle spalle anni e anni di attività rivoluzionaria, campioni della lotta antifascista in Italia, in Francia, in Spagna (in Russia), in campi di concentramento, al confino.»

Dallo scritto autografo di Vasco Pratolini (nel testo, pag 271)


 

 


 

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