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Augusto Pompeo


LA FABBRICA DEL COLONNELLO

Collana gialla

ISBN 978-88-96487-79-2

pp. 312 € 26,00

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Autore: Augusto Pompeo, (Roma 1945), archivista, già in servizio presso l’Archivio di Stato di Roma, collabora, come consulente storico, con l’Anpi provinciale di Roma. È autore di numerosi saggi e articoli di storia. Inoltre ha pubblicato Forte bravetta, una fabbrica di morte dal fascismo al primo dopoguerra, Odradek, 2012 e il romanzo I ragazzi della casa del cedro, Iacobellieditore, 2021.

Titolo: LA FABBRICA DEL COLONNELLO.
“Il qayid è come il vento del deserto: passa veloce sulla sabbia sollevandola senza potersi fermare.” Con queste parole Aisha, giovane donna araba descrive il suo compagno italiano che sente così profondamente il fascino del Sahara da identificarsi con quel mare di sabbia infinito e pieno di misteri. In Toscana, nella seconda metà dell’Ottocento un giovane di diciassette anni, Alfonso Migliori appartenente a una modesta famiglia di contadini eredita da un nobile e ricco proprietario (suo padre naturale) un pezzo di terra, alcune bestie e un lascito che gli consentirà di frequentare la Scuola di Fanteria a Parma. Il giovane diventa ufficiale e, nel corso degli anni, con l’aiuto della famiglia nella quale è cresciuto, anche un ricco allevatore, poi si sposa e ha una figlia. Rimasto vedovo è inviato col suo reggimento in Africa Orientale dove resta per sette anni per poi tornare in Toscana col grado di colonnello. In Italia lascia l’esercito, vende una parte delle sue proprietà e si trasferisce con la figlia a Roma dove acquista un vecchio stabilimento tessile per trasformarlo in una fabbrica di buffetterie


Vincenzo Palumbo, un sergente del suo reggimento, lo segue nella sua fabbrica con la sua famiglia (una moglie e due figli adottivi rimasti orfani nel maremoto di Messina del 1908). A Roma Alfonso e Vincenzo conoscono una modesta famiglia che abita nel popolare quartiere di San Lorenzo; fra i tre nuclei familiari si stabiliscono legami di amicizia e di lavoro e nascono storie d’amore anche tormentate. I protagonisti del libro sono nati fra il 1850 e il 1910 e si trovano al centro di episodi e di situazioni che hanno caratterizzato la storia d’Italia di quegli anni: la battaglia di Adua nel 1896, l’attentato al re Umberto I nel 1897, il maremoto che distrusse Messina e Reggio Calabria nel 1908, la guerra italo-turca del 1911, la Prima guerra mondiale, la pandemia dell’influenza spagnola del 1918, l’opposizione al fascismo e il sistema di controllo della polizia politica alla fine degli anni ’20, la riconquista della Libia e la contraddittoria opera di colonizzazione italiana degli anni ‘30. Nella narrazione è stata dedicata una cura particolare: a) agli ambienti: il mondo degli allevatori, dei braccianti e dei proprietari toscani; l’Esercito, coi suoi riti, con le sue tradizioni; i quartieri popolari romani coi suoi abitanti provenienti da tutte le regioni d’Italia, con le loro feste, i loro cibi, le loro abitudini; b) ai luoghi: Tripoli città coloniale, multietnica e avamposto del nuovo impero; Roma umbertina, giolittiana e poi fascista che cresce in modo impetuoso e che vede la formazione (con molta fatica) di una borghesia che aspira a diventare classe dirigente.


 


 

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